Oggi viviamo nell'assurda condizione per cui è più importante quello che si fa piuttosto che quello che si è. Ma nonostante questo rendersene conto, bisogna pur fare qualcosa per vivere. Ci sono lavori che si scelgono, altri che ci capitano, altri che non faremmo mai, alcuni tanto per fare. Io ancora non so se me lo sono scelto perché mi piace, o mi è capitato e non poteva essere che così. Mi piace pensare che non sarà per sempre... ma per adesso lavoro a Spazio Scenico. E' un laboratorio di scenografia teatrale, uno dei più rinomati in Italia (leggi: il migliore nel mondo). E' nato nel 1983, fondato da mio padre e altri soci. Ebbene sì, sono uno di quei fortunati (o sfortunati, dipende dai punti di vista) che lavorano col babbo, nella ditta di famiglia. La fortuna è che il futuro è una linea dritta. La sfortuna è che il futuro è una linea dritta. E le cose facili non mi sono mai piaciute. Vivo in costante attesa del momento in cui deciderò di dedicarmi ad altro, le mie vere passioni. Nel frattempo mi piace quello che faccio, e me lo godo, tranne per il lunedì. Dimenticavo: cosa faccio? Sono lo scenotecnico del laboratorio, colui che disegna tecnicamente ciò che qualcun altro ha immaginato e che qualcun altro costruirà. Un semplice, piccolo anello di congiunzione fra due mondi, l'immaginario e la realtà. Praticamente indispensabile!

 

Alcuni dei nostri lavori!
Per saperne di più visitate il nostro sito:

www.spazioscenico.it