Sulla fotografia è stato detto di tutto, ma la fotografia è rimasta la stessa di sempre. E' lì appesa ad un muro, chiusa in un libro, e senza mai annoiarsi ci trasmette il ricordo di un tempo lontano. Altre persone l'hanno vissuta, l'hanno amata, l'hanno dimenticata. E lei continua a rimanere immutabile, al più si limita ad ingiallire. Il tempo passa, la polvere si deposita sulle nostre vite. Le foto sono solo attimi rubati a questo scorrere e consegnati all'eterno.
Le mie foto riflettono del resto il mio modo di vedere il mondo: non c'è un unico punto di vista, qualche volta mi soffermo sui dettagli, altre volte sulla composizione d'insieme. Qualche volta è una macchia di colore, altre volte un gioco di luce e ombra. Non so perché fotografo quello che fotografo. Ne sento l'istinto, mi viene naturale. Non seguo una logica, non ho un mio genere preferito. Mi lascio trasportare là dove si spinge il mio obiettivo. Non ho seguito mai alcun corso, ma il bianco e nero mi piace stamparlo da me nella mia cantina. Vedere l'immagine latente apparire sotto la luce rossa è uno dei misteri più affascinanti di cui mi sia sentito partecipe.