SHAMANIC JOURNEY

La figura più importante all'interno delle comunità tribali era lo sciamano, chiamato anche l'uomo di medicina. In questa figura erano racchiuse quella del saggio che dispensava consigli utili sulle questioni personali e della comunità, del sacerdote che entrava in contatto con gli dei per comprendere il loro volere, del medico che aveva la conoscenza delle piante per poter curare le malattie. Era una figura centrale e importantissima, le cui conoscenze erano mantenute segrete e tramandate da maestro a discepolo. Agli occhi di oggi potrebbero sembrare una massa di superstizioni senza fondamento, eppure dietro ad ogni realtà se ne cela sempre un'altra ben più profonda.

La chiave dell'operato di uno sciamano era la trance. Esisteva un preciso rituale con il quale lo sciamano cadeva in una trance profonda, e da questo stato riceveva le risposte alle domande della tribù. Ma come e perché avveniva questo? Il segreto è nel nostro cervello, come sempre. Il rituale del viaggio sciamanico prevedeva un grande fuoco intorno al quale i partecipanti al rito dovevano danzare, o anche solo formare un cerchio. La musica dei tamburi era ossessiva e assordante. Partecipare a questo rito voleva dire essere esposti ad un frastuono che però aveva una coerenza: il ritmo. Il suono dei tamburi e la danza delle fiamme producono una stimolazione sensoriale che manda il nostro cervello in stato ipnotico. Persone sensibili come uno sciamano riuscivano ad entrare in stato di ipnosi e avendo acquisito la padronanza di questo stato, era in grado di sfruttare le capacità della mente che emergono quando viene modificata l'attività cerebrale. Per questo con la sua coscienza poteva spaziare in altri luoghi e raccogliere le informazioni che gli occorrevano.

Il rituale generalmente prevedeva la preparazione di una ruota di medicina, una sorta di altare circolare che rappresentava le quattro direzioni: nord, sud, ovest, est. Nella ruota di medicina venivano posti i quattro elementi in ordine: aria (rappresentata dal fumo di erbe), l'acqua, la terra e il fuoco. Ad ogni elemento era associata una diversa caratteristica: il nord per la saggezza e la conoscenza, il sud per l'amore, l'ovest per la trasformazione, l'est per la chiarezza e la luce. Nella ruota venivano anche posti gli oggetti da consacrare con il rituale, che avrebbero aiutato lo sciamano nel suo viaggio di trance. Una volta preparato l'altare, lo sciamano entrava in trance e comunicava con gli spiriti per ottenere la conoscenza e i consigli per la sua gente.

In qualche modo la tecnica sciamanica consentiva allo sciamano di divenire un medium per comunicare con entità di altri piani di esistenza, non solo con i defunti. Questo avviene non solo a persone particolarmente predisposte dalla nascita, ma anche a chi segue una certa tecnica di alterazione della propria coscienza.

Un'altro mezzo sciamanico usato per i rituali sono le piante psicoattive. Esistono tradizioni sciamaniche in tutto il mondo dell'uso delle piante sacre nei rituali religiosi. In Messico venivano usati i funghi sacri appartenenti al genere Psylocibe o il cactus Peyote, in Amazzonia si preparava una bevanda chiamata "Ayahuasca" cuocendo insieme diverse piante amazzoniche, in Africa si usa per via inalatoria la polvere grattugiata della Iboga. In India veniva usata la marijuana, in Europa erano note altre piante come la Datura, l'amanita muscaria, ecc. ecc.

Da sempre i vegetali sono venuti in aiuto all'uomo per agire sui suoi stati di coscienza al fine di entrare in contatto con qualcosa di divino, di altro. A seconda della tradizione, l'uso delle piante era ristretto al solo sciamano o a qualunque membro della comunità. Si pensi che all'epoca dell'antica grecia, venivano celebrati i misteri eleusini, un rituale in cui veniva bevuto da centinaia di persone il kikeon, una bevanda misteriosa che si suppone contenesse LSA un parente dell'LSD. A questo rituale hanno partecipato importanti personalità della storia come Platone, Aristotele, Socrate, Cicerone...

Oggi sembra esserci un rinnovato interesse verso lo sciamanesimo. Più la tecnologia ci porta nel futuro, più l'uomo sembra cercare le risposte nel passato, nella sua storia e nelle sue tradizioni. Perché è vero che il tempo è passato, ma la tecnologia dell'anima sembra che i nostri antenati la conoscessero meglio di noi.